COMUNICATO STAMPA, Roma, 26.6.2024

Si è tenuta ieri, a Roma, ospiti della Regione Lazio, presso la Sala Tevere, la conferenza stampa di presentazione del programma con gli Eventi e le Sedi di svolgimento messi in calendario per l’8a edizione della Biennale di Viterbo e 1° incontro Internazionale Brasile Italia. Sono intervenuti: Simona Renata Baldassarre Assessore alla Cultura-Pari Opportunità-Politiche Giovanili Regione Lazio, Laura Lucibello presidente Biennale di Viterbo, Ugo Poggi delegato dalla
Sindaca Chiara Frontini Comune Viterbo, per il Comitato Scientifico: Pino Mascia curatore Biennale Viterbo, Andrea Isabel Lotto Curatrice per il Brasile, Gian Luca Proietti direttore artistico MANIFEST!, Gian Maria Cervo direttore artistico Quartieri dell’Arte VT, gli Artisti Franco Losvizzero, Demian Antonio Aprea e Françoise M. Weddigen.
“Viterbo, che vanta un patrimonio mondiale immateriale UNESCO, grazie alla Festa di Santa Rosa, è una capitale della cultura: straordinario borgo medioevale, grazie al suo quartiere di San Pellegrino, città dei Papi e del gotico, ma anche importante centro artistico rinascimentale con la Madonna della Quercia e Villa Lante a Bagnaia.
E’ importante dunque che Viterbo riaffermi il suo status attraverso questa Biennale di arte contemporanea che vedrà qui artisti da tutto il mondo”.
“Questa Biennale è un utile strumento per raggiungere questi obiettivi di promozione e internazionalizzazione della Tuscia, e plaudo agli organizzatori e mi complimento per il contributo che danno alla comunità.
La Regione Lazio è impegnata a promuovere sempre di più questo territorio attraverso varie iniziative.” Simona Renata Baldassarre, Assessore Cultura Regione Lazio
Arte, bellezza, inclusione, pari opportunità, politiche giovanili, sostenibilità, ambiente: questi ed altri i temi cardini su cui si focalizza la 8a edizione della Biennale di Viterbo Arte Contemporanea, che accoglie anche il 1° Incontro Internazionale Brasile-Italia, per rispondere agli obiettivi del New European Bauhaus di cui A.P.A.I. Associazione per la Promozione delle Arti in Italia e Biennale di Viterbo, fondate e curate da Laura Lucibello, sono Partner ufficiali dal febbraio 2024, nonché l’annuale partecipazione alla Giornata AMACI che quest’anno cadrà il 12 ottobre; un’iniziativa – quella della Biennale – che mette la creatività proprio al servizio della sostenibilità, della bellezza e dell’inclusione.
“Il progetto Biennale, per il tramite delle Arti a 360°, è finalizzato a promuovere la sensibilizzazione nei confronti dei linguaggi in ambiente culturale e sociale per il tramite della creatività, della ricerca e dell’interculturalità, per creare una rete internazionale di innovazione e diplomazia in materia di patrimonio umano equo e sostenibile che si basa sui seguenti elementi:
- riconoscere e rispettare l’ambiente;
- riconnettere le comunità con il loro habitat e forme di eredità ecologica, estetica, e culturale, per una creazione di idee innovative orientata verso una cittadinanza globale;
- rinnovare le pratiche, promuovere la partecipazione attiva e il protagonismo, valorizzando le capacità e la creatività anche delle nuove generazioni e delle nuove tecnologie, coinvolgendo, con il Premio Accademie Arte Emergente, i giovani artisti in interventi artistici innovativi ed esperenziali;
- costruire un “territorio attrattivo e vitale”, riducendo il tasso di sfiducia e restituendo alle giovani generazioni senso, identità e valore.
Un “ecosistema ibrido” dove i numerosissimi artisti locali e internazionali presentano il loro opere e performance, anche nell’ambito di spettacoli teatrali e performativi, residenze d’artista e studio-visit negli Atelier, Gallerie, Parchi e Giardini artistici.
Laura Lucibello, presidente Biennale
Andrea Isabel Lotto, curatrice Brasile
“Linguaggi”
Siamo una civiltà travolta dalle immagini, che assorbiamo nella consapevolezza di essere in qualche modo noi a sceglierle. Il campo è così vasto che riguarda ogni aspetto della nostra vita e spesso le impieghiamo per immortalare il nostro presente anche per le cose più banali, fotografare il piatto prima di mangiarlo, o prima di comprare un vestito, una macchina, per documentare una stanza d’albergo. Accumuliamo tante immagini che ormai anche i più performanti sistemi di archiviazioni sono saturi di una “memoria” che non basta più. Ma anche così non siamo soddisfatti e pieghiamo il collo per selezionarle, ritoccarle, doppiarle e se non basta le distruggiamo consapevoli che questa saturazione non lascerà mai uno spazio vuoto. Sappiamo che c’è una tale abbondanza, che ci si deve rassegnare al fatto che qualcosa non riusciremo a vedere, ma non ci accorgiamo che alcune di queste risaltano o ci vengono imposte rispetto ad altre. Il reale, l’immaginario, l’artificioso e il falso si sovrappongono e sono gli stessi soggetti che ci danzano attorno e chi le gestisce ci metterà in comunicazione con le persone che riterrà funzionali. Ora è talmente chiara questa cosa che pur sapendolo non ci allarmiamo abbastanza, perché a fianco di un libro o di un disco da noi acquistato, ci propongono alcune cose “simili” che potrebbero interessarci è questo l’uso dell’IA ( intelligenza artificiale) che ci segue appena accediamo ai dispositivi informatici. La scelta degli organizzatori di questa edizione 2024 della Biennale d’Arte di Viterbo ha deciso di cambiare direzione rispetto agli altri anni, indagare il linguaggio della Contemporaneità, il sistema della produzione dell’immagine e sui meccanismi della fruizione. Non più uno spazio chiuso da raggiungere per ammirare un’esposizione, ma affacciandosi ai luoghi della quotidianità dello spettatore, la strada, il cartellone pubblicitario, gli spazi deputati per la comunicazione pubblica saranno oggetti per un dialogo dell’arte.
Una sessione dedicata alle Accademie, scegliendo giovani esordienti che si affacciano all’arte per la prima volta esponendo al pubblico le loro opere. Lavori che riportati alla dimensione di un manifesto, potranno essere di pittura, di illustrazione, di Grafica di fotografia, ma anche impiegando sistemi interattivi con codici tipo QR o altro, permetteranno all’osservatore collegandoli ad un cellulare, di trasformarsi in scultura 3D, video Animazione, installazioni ed altro. Verranno invitati gli Artisti per realizzare opere di grandi dimensioni manifesti alti m 3 e larghi 6 metri da collocare nelle città di Viterbo, Bolsena, Graffignano, Tuscania :
Omar Galliani Uno dei più importanti esponenti dell’arte italiana degli ultimi 40 anni, ha partecipato a diverse edizioni della biennale di Venezia, ha esposto nei luoghi d’arte più prestigiosi del mondo. In diverse occasioni è stato testimonial internazionale dell’arte italiana.
Matteo Fato Giovane artista, dentro la fenomenologia della nuova figurazione della ricerca contemporanea, capace di unificare i diversi metodi di rappresentazione in straordinarie composizioni espositive.
Serena Riglietti Artista e illustratrice tra le più affermate in Italia. Suoi i disegni della fortunata edizione di Harry Potter. Autrice di numerose pubblicazioni in Italia ed all’estero.
Michelangelo Galliani Giovane scultore, unisce la tradizione della scultura italiana del marmo ad elementi di narrazione di altra materia quali, il bronzo, il piombo, l’alluminio, l’acciaio la cera integrandole nella narrazione della nuova ricerca plastica.
Gian Luca Proietti Artista, grafico, docente. Ha sempre percorso i diversi sistemi di rappre-sentazione coltivando un segno suggestivo ed efficace in bilico tra la grafica e la pittura.
Pino Mascia, curatore
MANIFEST!
L’8a Biennale d’arte di Viterbo, in collaborazione con la rassegna MANIFEST! Arte Urbana trova nel manifesto d’autore il suo fulcro estetico e mediale.
Il tema prende il titolo “linguaggi”. Tale termine richiama altre parole che rafforzano il concetto: dialogo, contaminazione, diversità, incontro, scambio, tolleranza, chiarezza. L’uso del manifesto affisso trasforma l’evento in una azione culturale collettiva, una sola voce (il formato del manifesto stampato) composta dalle molteplici voci delle proposte.
MANIFEST! È un evento d’arte contemporanea e graphic design che vede come supporto creativo il manifesto, il poster. La rassegna vuole dare la possibilità di misurarsi con un supporto storicamente importante, inserito in quella che possiamo definire comunicazione urbana, arte di strada. Manifesto significa anche “offerto apertamente alla vista”, chiaro, evidente, certo. L’arte è l’unica possibilità che abbiamo per esprimere una sincerità reale, una verità indiscutibile e con il poster essa viene messa a disposizione di tutti, per tutti e sotto la vista di tutti. Essa si colloca nel tessuto urbano, con le sue strade, palazzi, luoghi inusuali ed a volte abbandonati, elevandoli a punti d’osservazione privilegiati di estetica, pensiero ed azione civile.
L’occupazione estetica dei luoghi urbani permette al cittadino che vive tutti i giorni nella sua città, di usufruire del contributo creativo degli artisti, generatori di pensieri positivi e del bello, condividendo tale esperienza senza barriere, ostacoli istituzionali.
Gian Luca Proietti, direttore artistico MANIFEST!

La nostra epoca mostra un impressionante progresso tecnico e tecnologico a cui i linguaggi dell’arte devono far corrispondere un impressionante progresso intellettuale. Per questo credo che sia fondamentale una loro intersezione, senza censure e senza parole d’ordine, una cosa che questa Biennale viterbese cerca di fare facendo intrecciare e anche scontrare varie prospettive disciplinari.
Gian Maria Cervo
Per la Biennale di Viterbo presenterò un’installazione site specific nel Castello Orsini di “Soriano nel Cimino” dal titolo:
Apoteosi. La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 15 settembre 2024.
A cura di Laura Lucibello, Direttrice e ideatrice della Biennale di Viterbo.
L’installazione si compone di un percorso di più tappe che coinvolge il castello e la torre antica punto più alto del paese di epoca medievale. Fino al1989 il castello è stato un carcere e la mostra si snoda tra le celle di massima sicurezza e il punto più alto del paese: La Torre Antica. Torre che facoppia con la Torre di Chia, situata a pochi chilometri, entrambe Orsini, che fu abitazione di Pier Paolo Pasolini.
Il castello ospita una mostra fotografica su Pasolini, da qui ne scaturisce un dialogo tra la video installazione “Il Grande Sogno di Un Nano” realizzato da F. Losvizzero e M. Basilè e nella Stanza dell’Altare Sconsacrato e le immagini di Pierpaolo Pasolini (alcune inedite, raccolte sui set de “II VangeloSecondo Matteo”, “Il Fiore Delle Mille e Una Notte”). Le altre opere/istallazioni contemporanee di Franco Losvizzero sottendono un filo rosso che attraversa il tempo, circa 50 anni, e lo spazio in una serie di rimandi di poetici più che affini.
CASTELLO ORSINI: posto sulla sommità della collina sulla quale sorge l’abitato di Soriano nel Cimino, sul versante nord-orientale del monte Cimino,il castello Orsini, caratterizzato da un’architettura severa e maestosa, domina il borgo di origine medioevale e centro storico del paese.”
Franco Losvizzero
“Solo Andata” è una performance di poesia e musica e scultura realizzata dal prolifico e polivalente connubio artistico Aprea –Sartini, già riconosciuto col premio “miglior allestimento” del XXXII Festival del Teatro Patologico di Roma 2024 per lo spettacolo teatrale “Sakuntala”.
Gli argomenti trattati nella performance, oggi sempre molto attuali, sono l’immigrazione e la speranza di una vita dignitosa, migliore, di “una vita”, da parte di persone che per differenti motivi, spesso violenti, non si riconoscono più nella loro terra e sono costretti a fuggire in altri paesi, continenti, spesso per mare.
Questa performance ibrida si inserisce semanticamente nel contesto della “Biennale di Viterbo 2024” in relazione ai linguaggi multiformi utilizzati: sia all’interno della grande scultura di cartapesta e altre tecniche miste, la quale realizzata dagli stessi due artisti sarà esposta per l’occasione. Sia nel reading sul medesimo tema che i due attori Ilaria Sartini e Demian Aprea ci propongono con poesie di Neruda, Verlaine, Dickinson, Gibran e altri.
Le voci si mischiano e si intervallano al pianoforte e al violino di Demian Aprea che passa da improvvisazioni originali estemporanee a brani tratti da colonne sonore di film “sulla migrazione”.
Demian Antonio Aprea
Prima Inaugurazione
VITERBO, 13 Luglio 2024, h 17:00
in Via Saffi
MANIFESTA/re Taci anzi parla: il linguaggio creativo delle donne diventa messaggio sociale
a cura di Marilena Vita
MANIFEST!
a cura di Gian Luca Proietti
SORIANO nel CIMINO
Palazzo Chigi e Castello Orsini
20 Luglio 2024, h 17:00 a cura di Laura Lucibello con gli Artisti :
Marisa Bellini, BixioBixio, Jan Incoronato, Franco Losvizzero, Riccardo Sanna e la partecipazione straordinaria di Demian Antonio Aprea e Ilaria Sartini
nella performance di Reading Musicale “Solo Andata”
Temi e Sedi coinvolte da luglio ad ottobre 2024
Le sedi coinvolte per le esposizioni di MANIFESTI sono: Viterbo, Bolsena, Graffignano-Sipicciano, Tuscania. Mentre le sedi di: Celleno Borgo Fantasma, Soriano nel Cimino con Castello Orsini e Palazzo Chigi, Parco di Vulci, Viterbo Necropoli Poggio Giudio, saranno dedicate ad opere installative site specific open air, performance artistiche, teatrali, di poesia e danza.
GLI ARTISTI BRASILIANI
Sono 6 gli Artisti Brasiliani selezionati dalla Curatrice Andrea Isabel Lotto:
André de Oliveira, Ana Clara de Souza, Guilherme Kramer, Jonas Lemes , Marcela Novais, Henrique Selva Manara
Altri Artisti dall’Europa e dal Mondo
Matthias Bechly, Germania, Noam Ben-Jacov, Olanda, Radhey Shyam, India, Eleonora Ur, Ungheria
Per l’Italia:, Marisa Bellini, Bixio Bixio, Daniela P. Cleo, Fabrizio Franceschetti, Jan Incoronato. Daniela Lai, L’Aura, Gloria Lauro,
Franco Losvizzero, Federico Paris, Geremia Renzi, Marika Ricchi, Lucia Rosano, Riccardo Sanna, Andrea Sanvittore, Lucia Sapienza, Emanuela Serini, Eva Tarantello, Valerio Volpato
I Progetti della Biennale
MANIFESTA/re Taci anzi parla: il linguaggio creativo delle donne diventa messaggio sociale
E’ una iniziativa a cura di Marilena Vita che si propone di esaltare il linguaggio creativo delle donne come veicolo per trasmettere un messaggio sociale potente e attuale.
Dopo il successo ottenuto nella città di Siracusa con l’affissione di 100 manifesti, il Progetto MANIFESTA/re Taci anzi parla ideato e curato da Marilena Vita approda in Biennale.
Un progetto che nel mese di marzo 2024 aveva invaso le vie della città di Siracusa con l’affissione di 100 manifesti che hanno inoltre acceso un dibattito sulla discriminazione e gli abusi di genere ancora radicati nella società odierna.
Invitato all’8 Biennale d’arte di Viterbo il progetto contaminerà dal 13 Luglio alle ore 17.00 via Saffi, una delle vie più importanti della città di Viterbo.
Una contaminazione dello spazio urbano che metterà in evidenza la bellezza e la forza delle donne con l’intendo inoltre di sensibilizzare la società sulla discriminazione e gli abusi di genere consumati in vari ambiti quotidiani, in casa, a scuola, nei luoghi di lavoro, sui social e nella comunicazione pubblicitaria in genere, improntata alla dittatura della finta bellezza.
Le artiste coinvolte si affidano a dei manifesti come voce che si avvale del potere dell’immagine, che può godere dal un lato della bellezza tramite l’esperienza artistica e dall’altro della reazione/azione degli spettatori a questo linguaggio. Un vero e proprio corto circuito con l’ordinario, un’improvvisa interferenza con la consuetudine.
Eliana Adorno, Anna Caruso, Antonella Casazza, Margherita Davì, Marina Falco, Antonella Fiorillo, Antonietta Grandesso, Carla Iacono, Myriam Laguia & Analia I Beltran Janés , Margherita Levo Rosemberg, Luisa Mazza, Melarance: Maritè Bortoletto – Silvia Martini – Micaela Spinazze, Giusva Pecoraino, Paola Rando, Sandra Rizza, Mirella Rossomando, Mela Salemi, Shobha Battaglia, Sonja Streck , Feuei Tola, Rosa Rita Virgillito, Grace Zanotto.
Il progetto “MANIFESTA/re Taci anzi parla”, trae ispirazione dal libro “La città delle dame” di Christine de Pizan, scritto nel 1404-1405, che ha rappresentato una pietra miliare nella letteratura francese. Prima scrittrice professionista della storia, Christine de Pizan, ha raccontato e descritto una visionaria città fortificata, abitata solo da donne – regine, guerriere, poetesse, scienziate – sfidando i luoghi comuni e i simboli del tradizionale dominio maschile dell’epoca. Come nel libro di Christine de Pizan, oggi le donne pretendono una città (metafora della società) sicura, che ne rispetti le idee e le scelte. Le artiste coinvolte si affidano a dei manifesti come voce che si avvale del potere dell’immagine, che può godere dal un lato della bellezza tramite l’esperienza artistica e dall’altro della reazione/azione degli spettatori a questo linguaggio. Un vero e proprio corto circuito con l’ordinario, un’improvvisa interferenza con la consuetudine.
Marilena Vita
Performance:
Françoise M. WEDDIGEN, artista visiva di nazionalità Svizzera, residente a Civitella d’Agliano
Solène KAPOSSY, nata il 25.4.2003, al 2° anno di scuola di teatro e musica Ginevra,
Alberto Mauro FABI, nato il 12.8.1985, Orvieto, fotografo di scena, frequenta ist. sperimentale ANSA, invitato al corso di perfezionamento dell’Università di Darmstadt. Documentarista territorio e tradizioni Valle Alto Tevere Titolo: Pubblicità e patrimonio culturale dell’uomo – Durata: 15 minuti Sinossi: Sullo sfondo di pannelli pubblicitari strappati evolvono figure coperte di pubblicità, varie davanti e bianche dietro. Si staccano dallo sfondo, entrano bianche e ne escono colorate o viceversa. Gioco di maschere con visi nascosti, trasformisti, piume policrome di uccelli, messaggeri dei morti (camouflage déontologique) desacralizzate da uso improprio. Oppure sempre portatrici di nostalgie, davanti alla perdita e all’abbandono…?
La pubblicità investe l’uomo con violenza o lo veste a sua insaputa di un’identità standard rubata all’inteririorità delle persone (tradizioni culturali). Nello scopo di indurre al consumo ammagliando, conquistando la fiducia della persona in quanto disinibisce e giustifica ogni scelta atta a soddisfare con immediatezza i desideri, i sogni della persona. Si identifica a modelli valorizzanti e dimentico dei propri valori si ritrova perso nel mondo dell’illusione incapace di ritrovar se stesso nella sua integrità di individuo unico. E autentico. Perde il senso della comunicazione per contemplarsi nello specchio magico del mondo del consumo, schiavo del potere delle immagini.
La pubblicità richiama l’attenzione (RECLAME, WERBUNG) con un’iconografia facile da leggere che sembra aprirti le porte sul mondo, e invece ti rimanda a te stesso. E’ quello che si chiama personalizzazione, è infatti una standardizzazione delle interiorità, dei sogni.
Nega la diversità che fa di ogni individuo un’incunabolo.
Donatella VICI
Titolo : Nell’acqua vivevo, vivo e vivrò (installazione notturna)
Sonoro: musiche del maestro Roberto LANERI
Location: Cascate delle Acque rosse di Viterbo
Donatella Vici eseguirà una performance sonora basata sul respiro.
Demian Antonio APREA, regista-attore di teatro, musicista (violino), artista visivo, promozione e valorizzazione della produzione musicale amatoriale e sua salvaguardia, ricerca, coinvolgimento dei giovani, inclusione sociale, varietà di repertorio e offerta di nuove composizioni.
Spettacolo teatrale presso Teatro S. Leonardo:
“Sakuntala. La passione è il conflitto di Camille Claudel con Rodin”
Questo spettacolo che ha debuttato al Teatro Patologico di Roma, con la regia di Demian Aprea e Ilaria Sartini è una opera originale di Gennaro Francione rielaborata da Demian Aprea per il teatro.
Racconta la storia della grande scultrice francese Camille Claudel e del suo amore travagliato con il celebre scultore August Rodin di cui fu allieva. La sua vicenda è segnata da tesi rapporti familiari e contrasti accesi con un’insensibile madre e il fratello poeta opportunista. Dall’altro lato risalta il suo affrancamento ed emancipazione dalla ristretta condizione sociale della donna tra la fine 1800 e la prima metà del 1900.